Ampia partecipazione di generazioni diverse di napoletani e stranieri allo Shabbat del NES a Napoli, presso una Comunità Ebraica che si conferma aperta, ospitale, generosa, combattente e festosa.

In un clima di commossa amicizia sono risuonati i canti della Tefillah dello Shabbat che hanno introdotto la cerimonia al Tempio e gli interventi per il Limud in ricordo di Massimo Pieri z’’l, del suo ingegno, del suo pensiero e della sua umanità. Un omaggio speciale per il Rabbino Capo Cesare Moscati che, unendo significativi ricordi personali agli insegnamenti della Torah, ha colto l'essenziale: "Massimo è stato un Maestro di vita e uno Tzaddik".

Con riferimento agli scritti di Massimo, della cui figura di intellettuale ebreo e rivoluzionario è stata tracciata una interessante sintesi, è stata commentata la profezia di Isacco a Giacobbe contenuta nel verso “e tu diventerai un’Assemblea di Popoli” (Toledot 28,3). Il popolo di Israele, la Federazione di dodici tribù diverse che si riconoscono in una Legge comune, sarà un modello di convivenza (che oggi chiameremmo multiculturale), che valorizzi la conoscenza tradizionale e il reciproco riconoscimento e rispetto della propria e altrui diversità. Il federalismo culturale, aspetto fondante della nazione ebraica, è un modello replicabile fra i popoli, un potenziale ancora da esplorare.

A Napoli le antiche tracce del Gherush (la “Cacciata” di Ebrei, Mori e Rom dalla Cattolicissima Spagna e dal Sud Italia), della questione ebraica e della questione meridionale si intrecciano e difficilmente si dipanano. Scambi e confronti sono un valore mentre si raccolgono le voci variegate dell’ebraismo meridionale alla ricerca di una significativa convivenza. Fra stranieri qui ci si riconosce e nessuno è estraneo. Napoli è già un esempio di diversità, tradizione, ospitalità, convivialità e di benessere per la vita.

Ringraziamo la Presidente Lydia Schapirer e la Comunità Tutta per la calorosa accoglienza!