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UNA RIFLESSIONE IN MEMORIA DELLA KRISTALLNACHT

9 novembre 1938-2023

Data: 2023-11-9
Autore: Gherush92

Rappresentiamo la nostra preoccupata indignazione per le dichiarazioni poco amichevoli che il Pontefice sta rilasciando ogni giorno al TG, come queste, che consigliamo di leggere con attenzione:

"… Voi sapete che c'è gente cattiva, che fa la guerra, fa del male, distrugge. …" ; "… Ogni guerra è una sconfitta …" ; "…Terra Santa dilaniata da sofferenze; ... quella soluzione saggia: … due Stati ben limitati e Gerusalemme con uno status speciale…; … l’antisemitismo … non saprò spiegarlo e non ho spiegazioni, è un dato di fatto…."

Sembrerebbero le preoccupazioni di uno spettatore sprovveduto, le raccomandazioni paternalistiche di un uomo di strada, di una persona semplice e super partes. Ma il Pontefice semplice osservatore non è e non lo è mai stato. Se l’antisemitismo esiste è affar suo; se l’antisemitismo si diffonde in occidente fino alla Shoah è affar suo; se invade una parte del mondo islamico è affar suo; se i pregiudizi sulla “malvagità ebraica” oggi riesplodono ovunque è affar suo; anzi, per essere chiari, è soprattutto affar suo; e se il mondo abbocca all’antisemitismo strisciante, anche questo è affar suo perché quel moralismo qualunquista e semplicista, che anima dichiarazioni azzardate, sembrerebbe un modo di manipolare la realtà e fare propaganda per ottenere Gerusalemme, approfittando della drammatica situazione in atto.

Duemila anni fa il cristianesimo ha inventato l’antisemitismo e lo ha praticato per venti secoli; ancora oggi, ottanta anni dopo la Shoah, lo stesso antisemitismo conta morti e feriti in diverse parti del mondo; e in medio-oriente non è che una variazione sul tema.

Che la guerra è brutta lo sappiamo, una guerra peraltro non voluta, in difesa dei 241 ostaggi e di un popolo brutalmente attaccato; che è brutta, si, lo sappiamo ed è pesante prendersi sulle spalle un fardello che tenga conto di tutti, dei nostri e degli altri. Che l’antisemitismo esiste, anche questo sappiamo, lo viviamo da secoli sulla pelle. Che Gerusalemme avrà uno status speciale questo non lo sappiamo ed è tutto da vedere.

Ma una cosa sappiamo con molta certezza, che l’antisemitismo non è "un dato di fatto" e non è vero che il Pontefice non sa darne spiegazione.

Con quale arroganza si fa giudice di pace se il cristianesimo ha sterminato interi popoli e culture in nome dell’evangelizzazione universale?

Sarebbe finalmente ora che, proprio come il Vice Cancelliere tedesco Robert Habeck nel suo recente ottimo discorso alla nazione, il Pontefice si assumesse fino in fondo le sue responsabilità, spiegando urbi et orbi che l’antisemitismo è una menzogna che deve essere cancellata dalla faccia della terra; e chiarendo al mondo intero che la questione mediorientale, privata definitivamente dell’antisemitismo, la sua fonte prima, presto si sgonfierà.

Questo sarebbe un messaggio di pace.

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