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FERMATE LE CELEBRAZIONI DEL 12 OTTOBRE!Una Lettera aperta al Presidente BidenData: 2022-10-12Autore: Gherush92 Committee for Human Rights IL 1492 E LA “SCOPERTA DELL’AMERICA”: MASSACRO E DEPORTAZIONE DEGLI EBREI MASSACRO E DEPORTAZIONE DEI MORI MASSACRO E DEPORTAZIONE DEI ROM GENOCIDIO DEGLI INDIANI D’AMERICA SCHIAVITU' E DISTRUZIONE DEGLI AFRICANI ANNIENTAMENTO DEGLI ABITANTI DELLE CANARIE Grazie alle coraggiose lotte dei popoli indigeni e grazie anche al contributo di Gherush92 il Columbus Day, fra divisioni, contrasti e polemiche, si sta via via trasformando nell’ Indigenous People Day. Cristoforo Colombo non ha “scoperto l’America” e la festa non è che la celebrazione dell’oppressione e del genocidio. Negli ultimi decenni, il Columbus Day è stato sostituito dalla Giornata dei Popoli Indigeni adottata in molti stati e città. L’anno scorso anche il Presidente Joe Biden ha proclamato questa ricorrenza come la Giornata dei Popoli Indigeni in onore dei nativi americani e delle tribù dell’Alaska, per riconoscere i contributi inestimabili e la resilienza dei popoli indigeni e ricordare al governo federale gli obblighi del trattato nei confronti delle nazioni native; quest’anno una senatrice e una deputata democratiche dello Stato di New York hanno presentato un progetto di legge che propone di cancellare ufficialmente il Columbus Day e sostituirlo con la Giornata dei Popoli Indigeni. Nonostante questi precedenti il 12 ottobre, anniversario dello sbarco di Colombo nelle Americhe, è tuttora celebrato come Columbus Day negli Stati Uniti e ripreso come il Día de la Raza in molti paesi dell’America Latina, come Día de las Culturas, come Discovery Day, come Día de la Hispanidad e Giorno Nazionale in Spagna, come Giornata Nazionale di Cristoforo Colombo in Italia. Queste feste, che ricorrono ufficiosamente già dalla fine del XVIII secolo, sono ufficialmente celebrate dall'inizio del XX. Nell'anno 1492 Isabella massacrò ed espulse Ebrei, Mori e Rom dalla Spagna, rafforzò il potere del tribunale dell’Inquisizione e diede inizio al genocidio degli Indiani d’America e degli Africani, il più vasto della storia del mondo. Fame e povertà estrema nelle Americhe e in Africa sono oggi il risultato di quelle azioni criminali supportate in Spagna e Portogallo da Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona, Papa Alessandro VI e gli ordini dei francescani, domenicani, gesuiti e altri. Si stima che circa in un secolo più di 100 milioni di indigeni cadono sotto le leggi degli europei cristiani e sono sterminati. Incomincia la schiavitù transatlantica di massa iniziata dal domenicano Bartolomè de Las Casas e perpetrata da parte di cristiani spagnoli e portoghesi con l’avallo del Papa che provoca lo sterminio di milioni di Africani. Per rappresentare l’immane tragedia che seguì all'infausta missione di Cristoforo Colombo riportiamo alcuni stralci del libro “Maledetta Isabella Maledetto Colombo. Gli Ebrei. gli Indiani, l’evangelizzazione come sterminio” di Massimo Pieri e Anna Borioni. “Appena venticinque anni dopo, l'area caraibica, quella della scoperta, corrispondente alle attuali Cuba, Santo Domingo, Giamaica e Portorico, risulta sufficientemente conquistata spiritualmente, spremuta materialmente e svuotata del 90% della popolazione originaria. Ancora pochi anni e questa sarà estinta al 100%. Dopo qualche decennio dall'invasione del Messico, avvenuta nel 1519, la popolazione nativa dagli originari 25 milioni era ridotta a poco più di 1 milione. Dopo un secolo e mezzo dall'arrivo di Colombo, dei circa 70-80 milioni di abitanti originari che si stima avessero popolato il continente, ne era rimasto non oltre il 5 %, cioè circa 3.500.000. Per rimediare al crescente fenomeno della despoblación, nel 1510, a soli dodici anni dalla scoperta, Ferdinando il Cattolico disponeva che la Casa de Contratación di Siviglia inviasse schiavi negri alle Indie Occidentali per conto del Real Tesoro. Con l'incorporazione del Portogallo alla Spagna, la tratta dei neri assume le dimensioni di un affare colossale coinvolgendo decine di milioni di africani. Già un secolo dopo la scoperta, la terra americana, che aveva prodotto alimenti preziosi per migliaia di popoli e generato civiltà millenarie, era una regione che entrava inesorabilmente a far parte della geografia della fame. In compenso era cristianizzata.” La Santa Inquisición fu abolita solo nel 1834 e la schiavitù fu bandita dal continente solo nel 1888. “Un'analisi senza retorica dell’intero periodo, mette a nudo non l'epopea dell'onore, dell'eroismo, dell'avventura, della scoperta, ma quella della meschinità, dell'avidità, dell'arroganza, dell'ignoranza e della violenza. Collegare la tragedia degli Ebrei, dei Mori, dei Rom e degli Indiani d’America significa individuare i principali responsabili che hanno teorizzato e pianificato la loro distruzione.” Non si trattò di sfruttamento di tipo coloniale, perché non vi fu “alcun progetto economico di trasformazione verso forme produttive più complesse, come fu invece per il colonialismo.” Al contrario, si trattò “della pura e semplice rapina di ricchezze possedute o prodotte da altri.” “Pur di attribuire un valore positivo e universale alla scoperta dell’America, si considerano con superficialità e indifferenza l'assassinio di milioni e milioni di esseri umani, l'annientamento di civiltà e culture, la distruzione di interi sistemi ecologici, la colossale depredazione di ricchezze e risorse, la schiavitù di massa. Questa impostazione impedisce di approfondire i legami fra l'assalto cristiano contro il Nuovo Mondo e le stragi che venivano operate da tempo in Europa contro la vita ebraica e contro quella moresca e tante altre, le conversioni forzate, le matanzas, l'opera terroristica dell'Inquisizione, le espulsioni di massa, la pratica distruttiva delle guerre sante. Come se i conquistadores e i missionari che scoprivano, assalivano, depredavano e distruggevano città e villaggi, assoggettavano e convertivano gli Indiani, i teologi che nelle aule universitarie, mentre elaboravano rassicuranti teorie per confermare che i negri erano schiavi per natura, dottamente discutevano se gli Indiani erano bestie o uomini, gli encomenderos che li costringevano ai lavori forzati, non fossero i figli della stessa Spagna cristiana, intossicata dal fumo dei roghi dove, negli autodafé insieme agli Ebrei, venivano condannate e eliminate la diversità, la novità e la ragione.” “Mettere insieme Ebrei e Indiani significa individuare la parola chiave del problema: evangelizzazione. Entrambi l'hanno subita in pieno, prima gli uni e poi gli altri. I primi nella condizione di perfidi e reietti, i secondi di bambini di natura e barbari. I primi sono dovuti passare dall'Inquisizione ai ghetti fino alla Shoah, affinché la pressione alla conversione si allentasse un po' e qualche coscienza più attenta cominciasse a riflettere sulla mostruosità dell'invenzione cristiana dell'antisemitismo. Per i secondi il massacro e l'evangelizzazione cominciata cinquecento anni fa continuano senza sosta e la loro estinzione è considerata un sintomo del progresso inarrestabile della modernità.” L’evangelizzazione forzata di tutti i popoli e nazioni, è un progetto intollerante e razzista che si fonda sull'idea che esiste una verità superiore e popoli inferiori. L’evangelizzazione è il più potente fattore uniformante dell’umanità e le conseguenze sono note: assimilazione e annientamento di culture millenarie, genocidio di popoli indigeni, distruzioni di ambienti e natura, depredazioni di risorse e ricchezze, schiavitù di massa. Proclamata urbi et orbi quale opera di amore universale, l’evangelizzazione continua a rappresentare un’offesa e una minaccia verso quei popoli che non si riconosco nel Vangelo e che praticano una propria cultura. La celebrazione del Columbus Day rappresenta la commemorazione del massacro di milioni di indigeni e per questo una violazione dei diritti umani. Anche il processo di beatificazione di Isabella di Castiglia, il mostro che ideò e organizzò la conquista del cosiddetto Nuovo Mondo, costituisce una violazione dei diritti umani perché è un’apologia del genocidio più vasto della storia del mondo; si tratta dunque di apologia di reato per crimini contro l’umanità in base alla Convenzione per la Prevenzione e la Repressione del Crimine di Genocidio del 1948. Mentre il Columbus Day continua ad alimentare da generazioni aspre controversie e contrasti, i discendenti dei popoli indigeni che hanno subito uccisioni di massa e massacri stanno riaffermando meticolosamente il controllo sulla loro terra, le leggi e il loro modo di vivere. Auspichiamo finalmente l'avvio di un equo percorso di intesa con i popoli nativi sulla base di tre principi fondamentali: negoziato, solidarietà e riparazione. BASTA FESTEGGIARE IL 12 OTTOBRE! Revoca ufficiale della Bolla Inter Caetera del 1493 di Papa Alessandro VI. NO ALLA BEATIFICAZIONE DI ISABELLA DI CASTIGLIA! Revoca ufficiale dell'Editto di Espulsione del 1492 degli Ebrei, dei Mori e dei Rom dalla Spagna cristiana e dal Portogallo. SI A RICONOSCIMENTO E SALVAGUARDIA DELLA DIVERSITÀ CULTURALE! Gherush92 Committee for Human Rights |
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