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ANIMALISTI PER CASOViolano i diritti umani per difendere gli interessi dei macellaiData: 2018-10-07Autore: Gherush92 Committee for Human Rights Vietano la macellazione rituale e non vietano gli allevamenti intensivi. Vergogna! Condanniamo con forza i tre disegni di legge, presentati alla Camera e al Senato, che vietano la macellazione secondo le regole ebraiche e islamiche non preceduta da un intervento di stordimento dell’animale. Cancellando le deroghe concesse dalla legge italiana sulla macellazione, i suddetti disegni di legge sono una violazione dei Diritti Umani, che includono diritti degli animali e diritti alle norme tradizionali. Spacciati come provvedimenti in difesa degli animali, invocati e appoggiati con clamore da numerose organizzazioni animaliste che lanciano appelli popolari contro la macellazione rituale, le suddette proposte concentrano, con argomentazioni pretestuose e faziose, la propria preoccupazione al tipo di macellazione e non sul sistema intensivo di produzione. Allevamenti e macelli industriali moderni, che somigliano a campi di concentramento e di sterminio nei quali esseri viventi soffrono pene inaudite, sembrano non osservare né le norme etiche civili, né le norme ebraiche né quelle islamiche che prescrivono benessere e rispetto verso gli animali. Negli impianti industriali (che includono allevamenti, trasporti e macelli intensivi) la sofferenza degli animali riguarda la loro intera esistenza, non è un elemento parziale o trascurabile, accidentale o marginale, ma una realtà progettata, organizzata e perpetrata su scala industriale, cioè moltiplicata per miliardi di esseri viventi. La condizione degli animali è sottoposta, ad esempio, a: Spazi vitali angusti e sovraffollamenti; Scarsa qualità di aria, acqua e cibo; Condizioni di igiene precarie; Stravolgimenti del ciclo biologico (sonno, veglia, ciclo alimentare e riproduttivo); Sistemi di riproduzione artificiale e forzata e castrazione; Svezzamenti prematuri e separazione forzata dei figli dalle madri; Sistemi di ingrassaggio e/o digiuno forzato (es. somministrazione massiccia di medicinali per favorire artificialmente la crescita); Manipolazioni genetiche; Comportamenti aggressivi indotti da metodi forzati di allevamenti; Alterazione delle gerarchie sociali; Mutilazioni preventive (senza anestesie); Selezione ed eliminazione degli esuberi, uccisi in massa con metodi aberranti; Alterazione irreversibile dello stato fisico e psichico dell’animale che vive in cattività, in condizioni estreme e solo per essere ammazzato; Ferite, piaghe e malattie indotte dai metodi innaturali di allevamento e patologie congenite; Condizioni crudeli di trasporto; Macellazioni incessanti e precoci. Gli allevamenti intensivi industriali pongono, inoltre, gravi problemi di inquinamento ambientale e sulla salute degli uomini, ad esempio: Sfruttamento di vaste aree agricole destinate alla produzione di mangime (circa 2/3 dei terreni agricoli mondiali); Consumo di pesanti quantitativi di acqua ed energia; Abuso di fertilizzanti e pesticidi resi necessari dalle monocolture agricole destinate alla produzione di mangime; Produzione di enormi quantità di rifiuti (deiezioni) responsabili dell’inquinamento delle falde acquifere e di gas responsabili dell’effetto serra; Riduzione della biodiversità. A fronte degli enormi problemi che derivano dai sistemi industriali di produzione di carne, andrebbero riconsiderati con attenzione gli aspetti pregiudizievoli e arbitrari di chi si batte esclusivamente contro il tipo di macellazione kosher e halal, basandosi su studi incompleti e faziosi, dati emozionali pretestuosi e non scientifici. Ci domandiamo, quali interessi perseguono parlamentari e animalisti con proposte demagogiche che hanno come unico effetto di discriminare le comunità ebraica e islamica in Italia? Perché si vogliono vietare pratiche di macellazione tradizionali eseguite da gruppi minoritari trascurando, ad arte, il nocciolo del problema della sofferenza degli animali e il cuore degli interessi di produttori di carne che sono allevamenti, trasporti e macelli intensivi? Nella discriminazione di una parte minoritaria, additata come “barbara” e “primitiva”, intravediamo la difesa degli interessi di quella maggioritaria “civile” e “cristiana”, e cioè l’enorme business dei produttori di carne che cresce sulle spalle di animali allevati con metodi intensivi. Chiediamo che il progetto di legge che vieta la macellazione ebraica e islamica sia subito ritirato e che si vieti il consumo di carni provenienti da impianti intensivi, vera e continua fonte di sofferenza per milioni di esseri viventi. Valentina Sereni e Delfina Piu Gherush92 Committee for Human Rights gherush92@gmail.com |
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