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CRISI DEI DIRITTI UMANI. IL TRADIMENTO DELL'ECONOMIA NEOCLASSICA E L'ESALAZIONE DELLA POLITICABioeconomia e SviluppoData: 2012-10-24Autore: Gherush92 Diritti Umani, Diritti degli Animali, Diritti dell’Ambiente sono schiacciati sotto il macigno repressivo dell’economia neoclassica e delle crisi che questa provoca costantemente. La Bioeconomia, con i suoi principi, può farci uscire dalla crisi, ripristinare i diritti trasgrediti con i quali saranno riammessi gli esclusi. Subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, il disastro della Shoah e le gravissime perdite a causa del conflitto, si sviluppa l’idea che la persona goda di libertà irrinunciabili e viene redatta la “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” che include 30 diritti dell’individuo. Questi si basano sul principio del rispetto nei confronti dell’individuo e la premessa è che ogni persona merita di essere trattata con dignità. La Dichiarazione è uno standard ideale che le nazioni del mondo condividono. Il raggio di applicazione è vasto e include Diritti Civili e Politici e Diritti Economici, Sociali e Culturali. Fra i diritti umani sono inclusi: Diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della persona; Diritto a non essere sottoposto a tortura; Diritto all’uguaglianza dinnanzi alla legge, e ancora: Diritto alla sicurezza sociale, diritti economici, sociali e culturali; Diritto al lavoro; Diritto ad una remunerazione equa e soddisfacente; Diritto al riposo ed allo svago; Diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; Diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia; Diritto alla maternità e all’infanzia, a speciali cure ed assistenza; Diritto all’istruzione e altri. Successivamente, la Commissione per i Diritti Umani dell’ONU crea un corpo di leggi internazionali sui Diritti Umani basato sulla Dichiarazione e istituisce i meccanismi necessari a farne osservare l’attuazione. Il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici che si concentra su diritto alla vita, libertà di parola, di religione, di voto e il Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali che si concentra su cibo, istruzione, salute e asilo divengono leggi internazionali nel 1976. Entrambi i patti proclamano diritti per tutti e proibiscono la discriminazione. E’ compito degli Stati preoccuparsi di rispettare i diritti umani e non violarli, impedire a terzi di pregiudicare tali diritti e adottare le misure per la piena realizzazione. Negli stessi anni le Nazioni Unite riconoscono, come estensione dei Diritti Umani, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Animale nella quale vengono stabiliti diritti specifici degli animali. L’ Art.1 proclama: "Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all'esistenza." Nel corso del XX secolo diviene chiaro che devono essere garantiti anche i diritti dell’ambiente, minacciato dall’attività dell’uomo e negli ultimi anni si consolida l’interesse comune a mitigare il crescente degrado ambientale. Con il diritto internazionale dell’ambiente viene messo a punto il complesso di principi e norme giuridiche che stabiliscono regole di comportamento per gli Stati al fine di realizzare la tutela dell’ambiente e l’uso equilibrato delle risorse naturali in un contesto di sviluppo economico e sociale. Con la cosiddetta Dichiarazione di Stoccolma del 1972 la comunità internazionale riconosce la gravità del degrado ambientale e l’esigenza che gli Stati trovino soluzioni attraverso politiche e normative internazionali e nazionali. Con la Dichiarazione di Rio del 1992 si sviluppa l’integrazione delle tematiche ambientali con le problematiche di carattere economico e sociale ed emerge il concetto di sviluppo sostenibile come responsabilità intergenerazionale. In ambito ONU sono istituite Convenzioni Internazionali, importanti luoghi di negoziato, come la Convenzione per la Protezione della Biodiversità, dei Popoli Indigeni, sui Cambiamenti Climatici, contro la Desertificazione, per lo Sviluppo Sostenibile. Rio+20 di quest’anno segna, ancora una volta, l’urgenza di trovare soluzioni comuni alle problematiche ambientali e, nello stesso tempo, il fallimento delle iniziative internazionali di cooperazione. L’adempimento dei su citati diritti è legato alle scelte di amministrazione delle risorse e, quindi, alle scelte economiche di un Paese; se il soddisfacimento dei Diritti Umani dipende dall’equa distribuzione di risorse (economiche, sociali, ambientali) il mancato riconoscimento di tali diritti significa discriminazione. La crisi attuale dimostra che l’economia neoclassica in vigore, che si basa sull’idea di crescita illimitata e di sfruttamento smisurato di risorse scarse, ha fallito: diritto al lavoro, al cibo, all’istruzione, alla salute non sono raggiunti ed esiste una forte discriminazione sociale, la povertà in allarmante aumento con l’esclusione di componenti umane considerate inutili e la crescita smisurata della sofferenza degli animali e del loro sterminio; a questo si aggiungono i crescenti problemi ambientali legati all’uso scriteriato delle risorse. Anche i progressisti che, storicamente, si sono battuti per i diritti dell’uomo e dei lavoratori, hanno conservato un rapporto ambiguo nei confronti degli animali e dell’ambiente tanto che l’ecologia, più che un elemento strutturale della politica, è rimasta poco meno di un corollario o di un inutile accessorio. Si registra, dunque, una crisi a catena: crisi dei diritti umani, degli animali e ambientali, crisi dell’economia, crisi della politica dove soffrono tutti i soggetti deboli perché discriminati. I diritti umani e dell’ambiente, compreso i diritti degli animali, sono sul mercato nel senso che è necessario produrre tali diritti, considerandoli parte integrante delle scelte economiche al fine di superare la crisi. La crisi potrà dirsi superata quando i diritti umani (incluso il lavoro e un adeguato livello di vita per tutti), i diritti degli animali (incluso il diritto di uguaglianza davanti alla vita), i diritti dell’ambiente diverranno obblighi sociali e la politica sarà, insieme all’economia e al diritto, disciplinata dall’ecologia secondo i principi della bioeconomia. |
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