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DECRESCITA: UNA MASSA INFORME CONTRORIVOLUZIONARIA

Data: 2012-09-28
Autore: Gherush92

Fanno una conferenza internazionale a Venezia sulla decrescita dove l’evento di spicco è il convegno alla Chiesa dei Frari. Fra i relatori un missionario comboniano, un teologo della liberazione, il maître à penser dell’ovvietà, e altri prelati. Nel dibattito tutto si mescola in una sommatoria di banalità pericolose e mistificatorie ed emerge una solida alleanza tra il “movimento” della decrescita e il cristianesimo della teologia della liberazione, che, per evangelizzare, usa il meccanismo dell’inculturazione al fine di ridurre le conoscenze indigene a un nulla informe. Solo una logica revisionista e demenziale fino alla delinquenza può consentire a qualche cristiano post-schiavista di affermare, senza ritegno, davanti ad una massa ignorante e gretta, che gli indigeni in America sono stati schiavizzati, omettendo malignamente di confessare che gli indigeni americani e africani sono stati sterminati dagli stessi cristiani a causa della loro mortifera evangelizzazione. Gli aedi e i rapsodi della decrescita dovrebbero sapere quanto devastante sia stata la distruzione dell’ambiente in Africa e in Sud America dovuta al processo di genocidio fisico e culturale e di conversione forzata dei popoli indigeni da parte dei cristiani, che hanno ridotto i sopravvissuti in uno stato di povertà permanente senza identità, se non l’inutile salvezza in Cristo. Anche i missionari comboniani celebrano la “Nostra Signora del Sacro Cuore: icona mariana missionaria comboniana dell'evangelizzazione” e sostengono, in maniera che sembra razzista, che “Gesù di Nazareth è venuto ad offrirci un'altra maniera di vivere …: la 'tribu' bianca, e la sua finanza, devono convertirsi, se non lo fanno non c'é speranza per nessuno”.

Il pensiero della decrescita è una frode intellettuale, che mentre propina falsità con l’estetica del vero e affascina per il suo trasversalismo buono per la televisione (anche se si chiede di gettarla via), in realtà propone l’autarchia del fascismo, affermando come dice lo pseudo-intellettuale francese (ci viene da ridere), che “se sono popolari è perché hanno capito alcune cose, hanno ragione” riferendosi ai fascisti francesi.

La decrescita vorrebbe banalizzare il falso ecologismo dei verdi, dare lezioni di etica ai moralisti della sinistra ed è a sua volta inglobata nel terzomondismo clericale. Un dejà vu ritrito ed inconsistente. Si lanciano concetti buoni per i bambini innocenti come quello di abbondanza frugale, decrescita serena e felice (tutte sciocchezze!). Si consiglia di bere l’acqua dal rubinetto, fare l’orto sotto casa, rinunciare al cellulare e al computer (lo chiamano tecno-sciopero). Si chiede di “decolonizzare la mente” e di eliminare la pubblicità (tutte sciocchezze!). Si armano dei dibattiti su tali consigli della nonna, dimenticaticandosi le mutande di lana!, ma non si capisce cosa si vuole ottenere. Si parla di tutela dell’ambiente senza formulare una proposta articolata a livello internazionale, nel contesto, per esempio, di aree di discussione e negoziato come la Convenzione sulla Diversità Biologica e sui Cambiamenti Climatici. Si guarda solo come osservatori assenti l’evoluzione sempre più contraddittoria del dibattito sullo Sviluppo Sostenibile. Si tratta il dissenso con arroganza ed esclusione.

Il "movimento" della decrescita, dunque, suggerisce con tono paternalistico solo comportamenti individuali, sull’onda di una demagogia del buon senso (comprate la lattuga del contadino e non quella del supermercato), il cui assemblaggio costituisce di fatto una predicazione fideistica con sfumature autoritarie. Si critica il modello economico attuale ma si persevera, in maniera - allora come oggi - controrivoluzionaria , nel “dare a Cesare quel che è di Cesare” (Matteo, 22, 15-22), lasciando che il sistema continui a distruggere ambienti e culture. Non esiste partecipazione, solidarietà, né alcuna istanza che porti a lottare per ottenere qualche cambiamento.

Decrescita, come la crescita, è solo uno slogan che rappresenta una massa informe reazionaria, che si muove in un contesto di degrado di idee; decrescita è uno slogan condito da affermazioni banali che non si appoggiano su alcun sistema di pensiero che porti all’azione, che non siano le biciclettate della domenica. Non si capisce come una certa sinistra possa stare dietro a una simile bufala ideologica e paternalistica. La messa è finita andate a casa e bevete l'acqua del rubinetto, ma attenti allo stronzio !


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