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NO ALLA LEGGE CONTRO IL NEGAZIONISMO, UNA LEGGE AD PERSONAM“Se il mio nemico usa il mio stesso slogan, vuol dire che il mio slogan è sbagliato” (Mao Tse Tung)Data: 2010-10-21Autore: Gherush92 La proposta per una legge contro il negazionismo della Shoah è demagogica e giustizialista e proviene da una Comunità Ebraica che sembra sempre più incapace di fornire risposte appropriate, consapevoli, dianoetiche, documentate. E’ una proposta tanto demagogica da essere sottoscritta dall’intero mondo politico, destra, sinistra, cattolici, persino da coloro che, in parlamento e fuori, raccontano storielle che deridono la Shoah. Se è vero che il negazionismo della Shoah esiste, è anche vero che si tratta di un fenomeno circoscritto e minoritario che richiede una risposta documentata ed articolata, ma non certo una legge specifica che non serve ad inibire qualche poveraccio o qualche “illustre” accademico ma solo a far demagogia a proprio uso e consumo. Una legge contro l’antisemitismo è doverosa, purché l’obiettivo non sia quello di colpire unicamente qualche decina di esponenti negazionisti, ma il sistema culturale che propugna negazionismo e antisemitismo. Gherush92 ha già proposto nelle sedi opportune le linee guida per una Convenzione Europea contro l’Antisemitismo. I negazionismi sono mille: esiste chi nega la Shoah e lo sterminio degli Ebrei, chi nega il massacro degli Indiani d’America, chi nega la deportazione e il massacro degli Africani, il genocidio dei Curdi, degli Armeni, dei Rom, lo sterminio dei Tutsi, etc. etc. etc. Esiste chi nega i pogrom, le crociate, i ghetti, persino l’Inquisizione, o attribuisce a questi fatti storici un significato parziale e li giustifica riducendone la portata distruttiva in termine di vite umane e di devastazione culturale e ambientale. I negazionismi sono mille, la gran parte sono la negazione di stermini avvenuti per opera di cristiani. Anche le forme del negazionismo sono mille: esiste Williamson, il negazionista recentemente riabilitato dal papa (per il quale non è stata richiesta alcuna legge); esiste il papa che con la preghiera del venerdì nega l’identità ebraica utile solo per la conversione al cristianesimo: “Preghiamo per gli ebrei. Affinché Dio nostro Signore illumini il loro cuore, affinché conoscano Gesù Cristo, il salvatore di tutti gli uomini. Preghiamo. Pieghiamo le ginocchia. Alziamoci. O Dio onnipotente e sempiterno, che vuoi che tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità, concedi propizio che - con l'ingresso di tutte le genti nella Tua Chiesa - tutto Israele sia salvato per Cristo nostro Signore. Amen.”. Esiste chi nega le implicazioni di Pio XII nella Shoah e intercede per la sua beatificazione e chi rinuncia a ribadire che quelle implicazioni sono esistite ed hanno concorso a provocare la deportazione degli Ebrei. Esiste chi appoggia e sostiene la beatificazione di Isabella di Castiglia e manipola fatti, nasconde leggi, bolle papali, tutte prove delle sue responsabilità nelle persecuzioni di Ebrei, Mori, Rom. Esiste chi celebra il 20 settembre insieme a preti e cardinali difensori di Pio IX e chi conferma che è vero che gli Ebrei fanno i sacrifici rituali con il sangue dei bambini cristiani. Anche questo è negazionismo. Esiste chi nega la pedofilia nella chiesa o la nasconde con omertà. Esiste chi, a bella posta, confonde nazismo con comunismo. Esiste chi sostiene, anche fra gli Ebrei, che l’Europa ha origini giudaico-cristiane. Esiste chi giustifica la deportazione dei Rom. Anche questo è negazionismo. Esiste chi fa del dialogo interreligioso con i cristiani un percorso strategico ed è costretto a negare le fondamenta sempre vive dell’antisemitismo. Esiste, poi, chi nega le responsabilità della chiesa e del cristianesimo nelle persecuzioni degli Ebrei e nella Shoah, interpretazione questa, a differenza di chi nega lo sterminio, niente affatto minoritaria. Esiste chi nega che la Shoah, avvenuta nell’Europa cristiana, è il frutto di secoli di persecuzioni cristiane. Anche questo è negazionismo, negare che la Shoah, organizzata ed eseguita dai nazi-fascisti, è l'apice e la chiara conclusione di un processo discriminatorio e persecutorio verso gli Ebrei in Europa per opera di cristiani. Negazionismo è anche lasciare che la Comunità di Sant’Egidio organizzi la Giornata del 16 ottobre, anniversario della deportazione degli Ebrei dal ghetto di Roma, almeno fino al giorno in cui non saranno chiarite e condivise le responsabilità di cattolici e cristiani nell’antisemitismo e nella persecuzione ebraica, fino alla Shoah. Allearsi con i potenti e nascondere le loro responsabilità, anche questa è una forma di negazionismo. Individuare alcuni responsabili del negazionismo della Shoah per escludere i veri responsabili della Shoah, anche questa è opera di negazionismo. Il peso della negazione di storia, metastoria e memoria non può, d'altra parte, essere occultato da un dibattito a bassa intensità, freddo, asettico ed astratto nel nome di un libero pensiero che non esiste e che esclude impunemente vittime e carnefici. Il vero problema, invece, è che esistono storici, metastorici e popoli che subiscono minacce e intimidazioni perché si battono contro negazioni, revisionismi e falsificazioni quando dimostrano le precise, documentate e millenarie radici cristiane del razzismo, dell'antisemitismo, dell'omofobia, dell'islamofobia. Ecco la morale: il razzismo è vivo e vegeto e si serve di ogni forma di manipolazione della storia, negazione, riduzione, giustificazione, impostura e calunnia. Servono risposte culturali e dianoetiche (e anche qualche sano scappellotto !) per mantenere ben salda la memoria. Non stringere accordi con i potenti ma alleati con le vittime del razzismo che difendono la tua stessa storia: Rom, Africani, Indiani d’America, Islamici, omosessuali, donne, bambini. Non cercare il successo personale ma lotta contro il razzismo e in ogni situazione sappi riconoscere da che parte stare, perché tutto ciò che è bipartisan è sbagliato. Questo è il destino e il ruolo anche degli Ebrei. |
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