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LA DICHIARAZIONE NOSTRA AETATE DEVE ESSERE RITIRATA PERCHE’ NON E’ AMOREVOLE ED ESPRIME DISPREZZO VERSO GLI ALTRIUna risposta al Cardinale Mejía e al Cardinale KasperData: 2004-11-22Autore: Gherush92 Il dialogo interreligioso, lungi dall’essere di per sé proficuo, se impostato su cattive fondamenta, può sortire effetti controproducenti o addirittura dannosi. Riteniamo per questo che la interruzione del dialogo per la chiarificazione dei punti fondamentali possa rappresentare un contributo positivo e aiutare entrambe le parti in causa, ebrei e cristiani. Prendiamo spunto dall’ultimo intervento del Rabbino Di Segni presso la Pontificia Università Gregoriana con il quale sostanzialmente concordiamo. Il rapporto ebraico cristiano non è un rapporto tra uguali, non è un rapporto simmetrico, non un semplice incontro tra rappresentanti di due mondi in conflitto, ma l’incontro del perseguitato con l’istituzione ispiratrice dell’ostilità. Alla base della questione ebraico-cristiana non esiste dunque un semplice confronto teologico o accademico, ma una dolorosa successione di eventi che, nei secoli e fino ad oggi, vedono da una parte milioni di vittime innocenti e dall’altra milioni di persecutori. Questa è l’unica realtà documentata, inconfutabile, che deve essere sempre considerata se si vuole veramente affrontare questo spinoso problema. Di questa persecuzione cristiana contro gli ebrei, un esempio moderno lampante è la dichiarazione “Nostra Aetate sulle relazioni della chiesa con le religioni non cristiane” di cui chiediamo senz’altro il ritiro. Nel documento Nostra Aetate sono prelevate alcune espressioni spirituali dell’umanità per fini esemplificativi del valore universale del cristianesimo, addirittura attribuendo loro, in maniera infantile, un destino simile a quello del cristianesimo. Questo procedimento è arbitrario perché non è lecito prelevare e manipolare manifestazioni culturali e spirituali altrui al fine di dare forza al proprio pensiero. Non è con questo semplicismo che si possono trattare l’induismo, il buddismo, l’islamismo. In questo approccio superficiale è racchiusa l’idea razzista e di disprezzo nei confronti del pensiero e della spiritualità altrui. Viene esaltato il disegno di salvezza universale del cristianesimo, la chiesa viene confermata come il (cioè l’unico) popolo di D-o mentre si afferma che gli ebrei non devono essere presentati come rigettati da D-o, né come maledetti. E i pagani e le migliaia di altre infinite diverse religioni e spiritualità che esistono fra gli uomini o che sono state sterminate? Sono genericamente liquidate come “altre religioni” senza nessuna forma di rispetto o di pentimento per le azioni distruttrici compiute nei loro confronti. Questo è solo un raccontino che può soddisfare una umanità piccola, ma del tutto inventato. Nostra Aetate è una dichiarazione contro la salvaguardia della diversità culturale e spirituale. Nel paragrafo dedicato alla religione ebraica gli Ebrei sono, ancora una volta, la radice del vecchio ulivo su cui sono stati innestati i nuovi rami, i cristiani. Chi ha scritto questa dichiarazione insiste nel non volere accettare la realtà che gli ebrei sono vivi ed esistono e sono testimoni viventi della propria storia. Gli Ebrei sono un popolo con proprie leggi, tradizioni e spiritualità, non esiste la “religione ebraica”, non esistono l’antico ulivo né il nuovo innesto, né esiste il vincolo inscindibile tra ebrei e cristiani. Quel vincolo, il verus Israel, è il ricordo sempre vivo di distruzione e di un rapporto asimmetrico tra persecutori e perseguitati. Chi ha scritto questa dichiarazione insiste nel non volere accettare che non esiste alcun legame riconosciuto dagli ebrei tra ebraismo e cristianesimo. Tanto meno esiste la fratellanza universale. Nel documento Nostra Aetate viene anche ribadita e confermata la falsa accusa di cospirazione e deicidio da parte di autorità ebraiche con i propri seguaci . L’affermazione che vi sia stata una cospirazione, ordita dagli ebrei o parte di essi, per uccidere Gesù e che sia stato commesso il deicidio è falsa, per cui anche la colpa parziale o totale degli ebrei, che ne deriverebbe , è del tutto falsa e inventata. Gli ebrei non sono e non vogliono essere né colpevoli, né assolti, né condannati, né salvati. In queste condizioni il dialogo interreligioso non può avere esito proficuo. Chiediamo perciò che la dichiarazione Nostra Aetate, in quanto faziosa e discriminatoria, sia ufficialmente e definitivamente ritirata e che, solo allora, il dialogo venga continuato. Gherush92 Comitato per i Diritti Umani gherush92@gherush92.com |
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