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CONGRATULAZIONI AI MAESTRI DI PERSUASIONE!

(per chi ancora ci vuole credere)

Data: 2009-01-29
Autore: Gherush92

Abili, ingegnosi, geniali, spiazzanti, perspicaci e intraprendenti.
Ogni gesto è piena dimostrazione e prova della capacità di convincere e persuadere. Sono protagonisti, interpreti geniali, artisti incommensurabili. Creano e disfano, tessono e intrecciano, montano e ricompongono una storia lunga 20 secoli.

Ogni volta la manovra è calcolata: l’azione, le reazioni, le conclusioni finali. Onore ai persecutori. Sono innumerevoli gli esempi, citiamo solo l’ultimo per rendere chiaro il procedimento, lo svolgersi delle cause e delle conseguenze del gesto.

A due giorni dalla Giornata della Memoria assistiamo alla revoca della scomunica dei vescovi lefrebvriani. Fra questi l’antisemita Williamson, noto negazionista della Shoah, coadiuvato da “padre” Floriano Abrahamowicz. Questa azione provoca ad arte indignazione in tutto il mondo. Alla ovvia richiesta di una presa di posizione chiara e netta la risposta non è la cancellazione dell’azione “involontariamente” (il papa non sapeva del negazionismo di Williamson, sostengono scioccamente alcuni) intrapresa con un’altra equivalente e contraria (per es. il ritiro della revoca), bensì una dichiarazione generica di fratellanza che nasconde le responsabilità, dirette o indirette, del cristianesimo nella Shoah e nell’antisemitismo.

Dalla dichiarazione di fratellanza emerge tutto e il contrario di tutto: dall’ antisemitismo al “fratelli maggiori”, dal negazionismo al riconoscimento della Shoah. Non è altro che l’arte di manipolare le genti con un guazzabuglio di cose dette e non dette, che spinge verso l’inquinamento delle prove e la ricerca continua della conversione. Il tutto senza assumere mai una responsabilità diretta.

Ci si accontenta, dunque, di una generica indignazione, di una generica dichiarazione di fratellanza simulata per un gesto di misericordia verso i vescovi lefrebvriani, e questo mette tutto a posto, fino al prossimo passo, la prossima manovra. Né l’indignazione né l’irritazione scalfiscono infatti il significato e la portata manipolatrice ed evangelizzatrice dell’intera operazione.

Ci sembra evidente che tale metodo mistificatorio, che prevede un’azione offensiva e una successiva dichiarazione paternalistica rassicurante, non potrà nascondere la portata antisemita della beatificazione di Pio XII, il papa della Shoah.

In tutto ciò dov’è il dialogo tanto osannato e ricercato fino all’umiliazione ?

Il negazionismo e la sua riabilitazione non sono dialogo, non sono generici atti di fratellanza, non sono una semplice opinione. Il negazionismo e la sua riabilitazione sono una teoria scientifica, ben articolata, radicata in ambienti cattolici e cristiani, sempre in espansione. L’indignazione del momento, pur comprensibile, non risolve il problema, non ne dà una valutazione organica e risolutiva e non ha conseguenze sulle decisioni prese, che conservano sempre un carattere di irreversibilità.

Al di là di tutto l’azione di riabilitare un antisemita rimane un’azione antisemita. Le chiacchiere di contorno non servono, in particolare non servono a cancellare l’azione antisemita.

Noi chiediamo che l’atto di riabilitazione di Williamson, rappresentante antisemita del cristianesimo, venga ritirato senz’altro. Questo è l’unico modo per confrontarsi in modo corretto e fattivo. In alternativa, che la polemica non si esaurisca nello squallore del cosiddetto dialogo.

Questa azione può avere come conseguenza la riduzione della sicurezza dei cittadini ebrei in Europa. Noi riteniamo, pertanto, che in questa azione si possa ravvisare apologia di reato e di violazione di diritti umani e che debba essere denunciata al Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU e della UE.

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