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L’ARTE CRISTIANA UN’ ESPOSIZIONE DI CRIMINI CONTRO L'UMANITA'?

dedicato alla Curatrice della Mostra su Simonino da Trento

Data: 2021-10-21
Autore: Gherush92 Committee for Human Rights

Quando non è sovversiva e rivoluzionaria, l’arte è reazionaria e oscurantista, a servizio del Papa o del Re; di questi vuole celebrare e commemorare il regime, rappresentandone le gesta gloriose che nascondono prepotenze e soprusi e i crimini più efferati.

Che la Divina Commedia, il Mercante di Venezia, la Cappella Sistina o il Miracolo dell’ostia profanata siano opere d’arte razziste e antisemite, Gherush92 lo ha scritto, approfondito, discusso e motivato tanto che, in quest’ottica, le suddette opere sono ormai oggetto di studio e dibattito nelle più avanzate scuole e università, in Italia e all’estero. Che le statue di Colombo siano prese di mira come simbolo della Conquista e del Genocidio degli Indiani d’America, è anche questo oramai fatto acquisito, tanto che il Presidente Joe Biden ha deciso che il Columbus Day divenga anche l’Indigenous Peoples’ Day, del popolo Cherokee, Apache, Sioux, Lakota, Cheyenne, Comanche.

Ma in che misura, dove e come l’arte occidentale cristiana sia stata un mezzo per la propaganda di regime questo è un terreno inesplorato, che conviene scandagliare per riportare alla luce le impronte di atti delinquenziali, tracce di storia dei carnefici e delle vittime, con particolari che emergono a fatica, sommersi sotto una pesante coltre di retorica, demagogia ed opportunismo. È inutile dire che le vittime del razzismo, gli Ebrei, i Roma, gli Africani, gli Indiani d’America, che vivono la discriminazione sulla propria pelle, sono già in possesso di un pensiero critico, che tuttavia si è assimilato, arrugginito, indebolito, ed è più che mai utile rinforzare.

La coraggiosa mostra su Simonino da Trento, in questi giorni censurata e smantellata insieme all’audace Curatrice, la Direttrice del Museo Diocesano di Trento, è un contributo alla costruzione di un pensiero critico sull’arte, pensiero in atto e in continua evoluzione, che bisogna alimentare e sviluppare.

Si traccino dunque nuovi e fantasiosi “percorsi artistici criminosi”. Ecco qui un esempio con Gian Lorenzo Bernini - il protagonista della cultura figurativa nella Roma Barocca - che svela al “turista perfetto” la vera identità dell’arte cristiana.

Sul Ponte Sant’Angelo a Roma - oggi il più frequentato e ammirato da turisti e visitatori - Papa Clemente IX nel 1669, in piena Inquisizione, commissiona al Bernini la costruzione del nuovo parapetto con dieci statue raffiguranti angeli che celebrano la Passione. Le statue, scolpite dallo stesso Bernini o sotto la sua direzione, celebrano gli strumenti della Passione - la colonna, i flagelli, la corona di spine, il sudario, la veste e i dadi, i chiodi, la croce, il cartiglio, la spugna, la lancia - come sacri oggetti da venerare. Questa non è che la disgustosa esaltazione, fino all'adorazione, del deicidio, la schietta rappresentazione artistica della falsa accusa contro gli Ebrei, ragione della loro persecuzione plurisecolare; cosicché, mentre il Papa con Bernini esalta e celebra il deicidio, gli Ebrei, proprio per quell’accusa oltraggiosa, vivono reclusi nel ghetto e sono soggetti alle leggi speciali dell’Inquisizione. Questo è razzismo vivo e vegeto che letture simboliche, metaforiche ed estetiche evidentemente non rimuovono dall'arte cristiana.

Dello stesso Bernini è la famosa statua di Roberto Bellarmino, Inquisitore tutt’ora venerato come santo, che mandò al rogo Giordano Bruno e stava per far fuori Tommaso Campanella e Galileo Galilei. Anche qui il contenuto mistificatorio e propagandistico dell’opera è evidente, e contribuisce, oggi come ieri, a diffondere falsità costate nei secoli milioni e milioni di morti.

Contenuto e forma di un’opera sono un unicum inscindibile, con buona pace di coloro che si ritengono detentori dell’estetica e della critica dell’arte. Non esiste forma estrapolata dal contenuto, non esiste valore estetico avulso dal significato ed entrambi, contenuto e forma, devono essere spiegati, compresi, interpretati, criticati.

Si seguano allora le tracce di razzismo ancora attivo, nascoste in percorsi tortuosi e sotterranei, per scoprire, sotto le mentite spoglie dei colori suadenti e delle belle forme, l’arte cristiana per quello che è: un’esposizione permanente di crimini contro l'umanità.

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