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GLI ULTIMI PERSEGUITATI DALLA PEDOFILIA: VITTIME DEL CRISTIANESIMO UNITEVI !

Risposta a Cantalamessa, De Rosa, Benedetto XVI e agli Ebrei opportunisti

Data: 2010-04-07
Autore: Gherush92

Pedofilia e omertà, omertà e pedofilia. Una mistura criminale, esplosiva, densa, sporca e puzzolente. Nei paesi dell’Occidente cristiano bambini, fanciulli, adolescenti, di entrambi i sessi, sani, malati, sordomuti, orfani, abbandonati, ogni giorno sono moralmente e fisicamente violati e stuprati, gli ultimi perseguitati di una catena plurisecolare di schiere di vittime innocenti. Vittime di un potere che si manifesta come assoluto e illimitato, nel tempo e nello spazio. Oppressi addestrati, manipolati e massacrati dal cristianesimo, dall’evangelizzazione, persino dall’amore pedofilo, con sadismo e, quel che è peggio, da sempre, impunemente.

Il potere incondizionato dell’evangelizzazione sulle genti, in particolare sui più deboli, i fanciulli, è indicato nel Vangelo e ripreso nella "Divini Illius Magistri" Enciclica di Pio XI “Sulla Educazione Cristiana della Gioventù”: “Ogni potere è stato dato a me in cielo e in terra. Andate dunque, ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo; insegnando loro ad osservare tutto quanto v'ho comandato. Ed ecco io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo" (Matteo 28,18-20).

Non si tratta di casi eccezionali, ma di un’agghiacciante normalità, una consuetudine che si fa prassi, una pratica eletta a sistema. Crimini reiterati ed insabbiati, commessi in nome di Jeshu, sempre contro i più deboli, gli indifesi: delinquenza e complicità che si fanno esempio, modello, persino norma.

Il potere è esercitato specialmente verso i più deboli e gli incapaci. Nel Vangelo il richiamo al gregge di pecore o al farsi bambini vuol dire sottomissione, assoggettamento, asservimento al potere assoluto del cristianesimo. Ai bambini, infatti, si può fare e far fare qualsiasi cosa, è il migliore esempio di vittoria del potere perché valgono e costano di meno com’è ben spiegato, ad esempio, nella Taxa Camarae al punto 2 dell’editto sulle Simonie di papa Leone X come riportato da Pepe Rodríguez: “Se l’ecclesiastico, oltre al peccato di fornicazione chiedesse di essere assolto dal peccato contro natura o di bestialità dovrà pagare 219 libre e 15 soldi (pari a € 4393). Ma se avesse commesso peccato contro natura con bambini o bestie e non con una donna, pagherà solamente 131 libre e 15 soldi (pari a € 2635)”. Tale documento da certi è ritenuto un falso.

Per fortuna la miccia è innescata ed è inevitabile l’implosione e la disintegrazione del sistema. E’ questione di tempo. L’organizzazione del cristianesimo, la sua ideologia, il suo apparato, sono minacciati a morte da un’interminabile lista di testimoni, vivi e morti, che urlano giustizia, e che hanno, finalmente, la forza di allearsi e farsi sentire.

Vittime del cristianesimo sono gli Ebrei con l’antisemitismo bi-millenario, sono i Roma con l’antiromanì plurisecolare, sono i popoli indigeni d’America e di Africa con lo sterminio di oltre cinque secoli, gli omosessuali, le donne e gli infedeli, arsi sui roghi, sono le decine di migliaia di bambini con la pedofilia. Questi sono gli ultimi oppressi, i figli persino degli stessi cristiani, è un male interno, ormai incurabile, cronico e disperato.
“[15] Gli presentavano anche i bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli, vedendo ciò, li rimproveravano. [16]Allora Gesù li fece venire avanti e disse: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. [17]In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà».” (Luca 18,15-17 ).

Ora, accarezzare o toccare un bambino degli altri, non è ammesso.

Ricercare le ragioni della delinquenza nella debolezza degli uomini che compongono il cristianesimo è sbagliato. E’ il sistema spirituale e temporale del cristianesimo ad essere sotto accusa, che celebra ed esalta la negazione del diritto, l’assenza di regole condivise, il rifiuto della salvaguardia delle vittime, la mancanza dei processi e delle pene. Il diritto cede il passo alla pratica dell’odiosa sequenza tentazione-peccato-confessione-penitenza-assoluzione. La religione dell’amore universale si fa strada nel mondo contro e in opposizione alle regole del diritto.

Michele De Rosa, vescovo e segretario della Commissione CEI per l'ecumenismo e il dialogo, spiega a proposito dei preti pedofili: ''Bisogna chiaramente perseguire questi casi, ma bisogna avere rispetto del peccatore. Non denuncerei alla polizia un prete accusato. Soprattutto se si e' pentito sinceramente, lo toglierei di là e lo metterei in un posto dove non può più far male, dove avrebbe meno tentazioni....
… I PM che fanno a gara per fare accuse e rinvii a giudizio, un bambino dice qualcosa, e le famiglie e gli avvocati fanno a gara sperando di farci soldi. Può capitare un caso. Diciamo sempre che il peccato e' una cosa, il peccatore un'altra, io voglio bene ai preti”.

Sembrano le parole di un correo, che, davanti al crimine, decide intenzionalmente di trasgredire la legge. La pedofilia non è un fatto di opinioni o di schieramento o di amore verso i peccatori. La pedofilia è un reato, cui sono connessi molti altri reati – circonvenzione di incapace, pedopornografia, omicidio, suicidio, riduzione a schiavitù, prostituzione, etc. – reato da perseguire a norma di legge. La mancata denuncia del crimine da parte di testimoni rende criminale l’intero apparato: è qui che il crimine dell’individuo si fa collettivo. Il papa e i suoi funzionari, se necessario, devono testimoniare nel tribunale del paese in cui è avvenuto il crimine, e, se ci sono preti e suore condannati, potrebbero essere sottoposti a regime della 41bis. Il papa, capo supremo dell’organizzazione, se è a conoscenza dei fatti-reato e non li denuncia, potrebbe essere responsabile per mancata vigilanza, concorso morale e complicità.

A proposito di colpa, il predicatore francescano del Vaticano Cantalamessa, nella sera del venerdì santo, ha letto una lettera - probabilmente un falso - di un amico ebreo opportunista: “Sto seguendo con disgusto l’attacco violento e concentrico contro la chiesa il papa e tutti i fedeli da parte del mondo intero. L’uso dello stereotipo, il passaggio dalla responsabilità e colpa personale a quella collettiva mi ricordano gli aspetti più vergognosi dell’antisemitismo. Desidero pertanto esprimere a lei personalmente, al papa, e a tutta la chiesa la mia solidarietà di ebreo del dialogo e di tutti coloro che nel mondo ebraico (e sono molti) condividono questi sentimenti di fratellanza. La nostra pasqua e la vostra hanno indubbi elementi di alterità, ma vivono ambedue nella speranza messianica che sicuramente ci ricongiungerà nell’amore del padre comune. Auguro a lei e a tutti i cattolici buona pasqua. ”

Siamo certi che un ebreo non può aver scritto questa lettera, nella quale viene nuovamente accreditata l’idea della colpa degli ebrei che hanno complottato contro Jeshu, colpa per la quale sono stati perseguitati per duemila anni. Secondo la lettera, insomma, anche i cristiani pedofili, insieme ai loro capi che li proteggono, sarebbero vittime di un complotto da parte di una lobby interessata (giudaico-massonica ?). Il papa è l’autore della “Crimen sollicitationis”, con cui dà l’indicazione di mantenere il silenzio sui crimini di pedofilia commessi dai suoi dipendenti e di cui ha piena conoscenza. Il cerchio antisemita e razzista si chiude, con l’osservazione che i colpevoli sono le vittime, cioè i bambini e gli ebrei (e con loro gli indigeni, gli africani, le donne, gli omosessuali, i mussulmani, i pagani e gli eretici).

La verità è che suore e preti pedofili non sono altro che criminali che restano impuniti grazie ai privilegi di cui godono.

Sempre secondo De Rosa, le critiche per le parole di Cantalamessa da parte ebraica ''offendono i loro stessi confratelli e gli ebrei stessi ''potrebbero essere più fraterni… Anche nella mia esperienza di dialogo ecumenico ho scoperto che ogni cosa che si tocca con loro è terribile. Capisco che abbiano sofferto con l'olocausto, ma non possono farne una bandiera, potrebbero essere più umili. Quando si parla con loro bisogna sempre parlare conoscendo quello che vogliono sapere. Anche cose dette senza malizia provocano subito una reazione, subito parlano contro la Chiesa”.

De Rosa ripercorre le polemiche degli ultimi anni tra la Chiesa e gli ebrei: ''Preghiamo perché si convertano e non va bene, abbiamo tolto l'espressione 'perfidi giudei', e non va bene, papa Benedetto XVI ha cambiato la preghiera del Venerdì Santo nella messa tridentina, e non va bene.” E si potrebbe aggiungere: abbiamo massacrato milioni di ebrei, e non va bene, abbiamo sterminato milioni di indigeni, e non va bene, abbiamo perseguitato i Roma, e non va bene, abbiamo espulso i Mori e non va bene, abbiamo trucidato e ridotto in schiavitù in massa gli Africani, e non va bene, abbiamo oppresso donne ed omosessuali, e non va bene, abbiamo organizzato le crociate e i ghetti, e non va bene, abbiamo inquisito, torturato, bruciato, deportato, e non va bene, abbiamo ordito la Shoah, e non va bene, abbiamo rapito bambini li abbiamo stuprati torturati e massacrati, e non va bene.
“Bisogna sempre chiedere scusa ogni volta, mi sembra ci sia una reazione esagerata”.

A ben guardare la lista è lunga come le pagine di un libro, è la lista delle persecuzioni cristiane, l’elenco di violazioni dei diritti umani, diritti delle donne, dei popoli indigeni, dei fanciulli, violazioni sempre insabbiate dal potere dell’omertà.

L’attacco agli ebrei continua; il cardinale Sodano ha protestato perchè gli "errori" e le "mancanze" di sacerdoti "sono usati come armi contro la Chiesa: un uso pretestuoso dello scandalo pedofilia, che ricorda l'offensiva contro Pio XII per il suo comportamento durante l'ultimo conflitto mondiale".

Ma ricordiamo che Pio XII, oltre ad essere il papa della Shoah, nel 1946 durante la persecuzione nazista emanò disposizioni riguardo ai bambini ebrei affidati alle istituzioni cattoliche, secondo le quali qualsiasi bambino che fosse stato battezzato non doveva essere restituito alla famiglia di origine o ad istituzioni giudaiche, mentre quei bambini che non fossero stati battezzati potevano – eventualmente – essere restituiti ai genitori, mai comunque ad istituzioni non cattoliche.

Che fine hanno fatto questi bambini?

Che gli organismi e le organizzazioni conniventi siano sospesi dall’ONU e che siano denunciati al Consiglio per i Diritti Umani e alla Corte Europea dei Diritti Umani!
Che siano eliminati i finanziamenti alle scuole cristiane!
Che siano fermate le missioni ecumeniche!
Che siano eliminati i privilegi giudiziari, fiscali, patrimoniali, sociali e spirituali di cui godono organismi ed organizzazioni del cristianesimo!
Che siano tolti i crocifissi dalle scuole e dai luoghi pubblici!

Ci uniamo alle rivendicazioni di tutte le vittime storiche e attuali del cristianesimo.


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